PLAUTUS FESTIVAL, RIFLETTORI PUNTATI SUL TEATRO ANTICO

Sarsina rende omaggio al suo concittadino più illustre, Tito Maccio Plauto, accendendo i riflettori accesi sul Plautus Festival, che quest’anno arriva alla 65ª edizione.

Diretto da Edoardo Siravo, il festival conferma la sua vocazione classica, riaffermando la vitalità del teatro antico, e rappresenta uno degli appuntamenti culturali di maggior spicco dell’estate romagnola. La Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena anche quest’anno è fra le realtà che sostengono il Plautus Festival 2025 attraverso le Erogazioni liberali dell’Art Bonus.

Partito il 6 luglio con la rappresentazione della “Casinaria” di Aureliano Delisi, liberamente tratta da “Casina”, “Pseudolus” e “Asinaria” di Plauto, il Plautus Festival 2025 si snoda tra Piazza Lucio Pisone e Arena Plautina fino al 16 agosto, con spettacoli, prime nazionali e assolute, opere inclusive e adattamenti contemporanei.

Tra le date più attese, venerdì 1° agosto, la prima nazionale di “Trapulòn”, tratto dallo “Pseudolus” di Plauto, nella traduzione in versi romagnoli di Aldo Spallicci, con musiche originali di Francesco Balilla Pratella eseguite dal vivo. Lo spettacolo, prodotto da Plautus Festival e La Bottega del Teatro Franco Mescolini, diretto da Gigi Palla, restituisce la commedia classica con la freschezza della lingua locale. Commedia incompiuta, scritta e diretta da Luca Cairati, chiude il weekend domenica 3 agosto, all’Arena. Una storia d’amore tra maschere e burattini, in cui Arlecchino e Smeraldina guidano Isabella e Flaminio in un viaggio fantastico fino alla luna. Lo spettacolo integra la LIS – lingua dei segni italiana, grazie alla collaborazione con l’interprete Cesare Benedetti, offrendo un’esperienza accessibile e inclusiva.

Il 6 agosto, di nuovo in prima nazionale, si vedrà uno spettacolo molto atteso: L’Odissea delle donne di Marilù Oliva, con regia di Cinzia Maccagnano e progetto a cura di Federica Di Martino. L’opera dà voce a Penelope, Circe, Calipso e alle altre protagoniste dimenticate del mito grazie a uno sguardo femminile che rovescia la narrazione di Omero. Il 9 agosto, Volpone di Ben Jonson, diretto da Carlo Emilio Lerici, con Edoardo Siravo e Francesca Bianco, sarà un ritratto feroce della brama di potere e ricchezza. Scritta nel 1606, la commedia elisabettiana conserva una modernità sconcertante.

In scena il 12 agosto “Oreste” di Euripide, regia di Alessandro Machìa, interpretato da Pino Quartullo: una tragedia dalla tensione psichica potente, dove gli dèi appaiono distanti e l’uomo è solo di fronte al proprio destino; mentre il 16 agosto Arlecchino muto per spavento, regia e soggetto originale di Marco Zoppello, riporta in scena la Commedia dell’Arte, grazie alla compagnia StivalaccioTeatro. Un omaggio alla maschera e alla gestualità che ancora oggi sanno parlare al cuore degli spettatori.

Infine, fuori abbonamento, il 13 agosto arriva “Fra’ - San Francesco, la superstar del medioevo”, di e con Giovanni Scifoni.

Maggiori informazioni a questo link: 

 https://plautusfestival.it/programma/programma-2025/