INTERVISTA A CARLO BATTISTINI

Da poche settimane eletto presidente della Camera di Commercio della Romagna, dopo una lunga esperienza da amministratore del Comune di Cesena (dal 2009 al 2019 è stato vicesindaco nelle giunte guidate dal sindaco Paolo Lucchi), Carlo Battistini tecnicamente è un socio nuovo di zecca: la sua ammissione è stata approvata nell’assemblea di maggio. Ma, nei fatti, già da tempo è dentro i meccanismi della Fondazione CrC, visto che a lui è affidato il compito di presiedere la commissione “Sviluppo locale, edilizia popolare locale, attività sportiva”.

Come valuta l’esperienza compiuta finora?

"Mi pare che l’attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, dei suoi amministratori e dei soci, si contraddistingua  per vivacità e partecipazione. In questi ultimi anni ha saputo creare coinvolgimento  e ha instaurato un rapporto intenso con la realtà locale. Da qui la capacità di esprimere progetti importanti, con un passo molto dinamico e una grande attenzione verso il territorio, anche grazie al lavoro svolto dalle stesse commissioni.  Credo che il suo ruolo debba essere proprio quello di catalizzatore, dando impulso e offrendo collaborazione per lo sviluppo di nuove progettualità".

In che modo?

"Soprattutto favorendo connessioni per sostenere il decollo di nuove iniziative, soprattutto per quanto riguarda cultura, il sociale e la progettazione infrastrutturale. In questo contesto è fondamentale il dialogo continuo con gli enti locali, ma anche saper fare squadra, rafforzare le reti con gli altri soggetti da coinvolgere: penso alle altre Fondazioni, l’Università, l’Azienda Usl…".

Fra i progetti intrapresi dalla Fondazione, quale considera prioritario?

"Ne indico due. A Cesena il completamento della Pinacoteca. Il Comune ha confermato che il percorso verso l’avvio dei lavori sta andando avanti e, in vista di questa tappa cruciale, è indispensabile definire anche il progetto di gestione del nuovo polo culturale.

A Cesenatico, il progetto per la riqualificazione della vena Mazzarini, che potrà dare una vera svolta all’attrattività dell’area".

Oggi lei guida la Camera di Commercio della Romagna. Dal suo osservatorio come vede la situazione del nostro territorio?

"Ci sono luci e ombre. I dati dell’industria hanno il segno positivo, l’export va bene, il turismo sta sfoderando grandi numeri. Per contro l’agricoltura sta attraversando una crisi molto dura, il commercio continua a soffrire per il calo dei consumi. Senza dimenticare la criticità trasversale rappresentata dal calo demografico. Nonostante gli anni da cui veniamo, però, in Romagna è aumentato il valore dei redditi e dei depositi bancari. Significa che il sistema ha tenuto e che gli interventi di sostegno hanno funzionato.

In questo quadro credo che, in Romagna come nel resto del Paese, la sfida più urgentemente  sia quella per combattere le disuguaglianze, perché le le fasce più fragili si sono indebolite ulteriormente, e per sostenerle occorrono interventi ‘tagliati su misura’ per ognuno".